Le tracce di sangue nello sperma (detto emospermia) sono un evento meno raro di quello che si possa pensare, e soprattutto meno grave di quello che può apparire al momento. O meglio, lo è nella maggior parte dei casi, in quanto esse si accompagnano a patologie quasi sempre non gravi. E’ raro, inoltre, che esse siano accompagnate da dolore, e spesso è un problema che si risolve da sé.
In questi casi, lo sperma può presentare tracce dal color marrone-rosso o anche rosato ma, nonostante nella gran parte dei casi come detto non si tratta di patologie gravi, è meglio rivolgersi subito al proprio medico. Molto spesso, si tratta di un trauma legato alla zona genitale, e non è nemmeno necessario procedere con alcun trattamento. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Sangue nello sperma: le cause
Lo sperma rappresenta l’insieme di liquidi e spermatozoi rilasciati da prostata e da altre ghiandole. Essi raggiungono l’uretra per l’eiaculazione attraverso una serie di tubuli, e proprio qui può nascere la prima causa di emospermia: la rottura di alcuni vasi sanguigni durante questo tragitto, che portano all’emissione di sperma rosso, colore che indica presenza di sangue nello sperma.
Anche una chirurgia o una biopsia prostatica possono portare, nelle settimane seguenti, una eiaculazione con sangue. Ma nella gran parte dei casi non si riescono a trovare le cause per il sangue nel liquido seminale. Sotto i 40 anni, invece, è possibile anche che la causa abbia una origine infettiva, che di solito è accompagnata anche da dolore durante l’eiaculazione.
Soprattutto sopra i 40 anni, invece, c’è la remota possibilità che le tracce di sangue possano essere un campanello d’allarme per un cancro, che ovviamente ha come conseguenza quella di portare a controlli maggiormente approfondita. Comunque si tratta di un rischio piuttosto basso: un recente sondaggio, condotto su 200 uomini con presenza di sangue nello sperma solo il 4% dei casi era un caso di cancro.
Emospermia cause più comuni
Le cause più comuni, entrando nel dettaglio, sono di altra natura. Si può trattare di vescicolite, ovvero l’infiammazione delle vescicole seminali; di calcoli all’interno delle stesse vescicole; di cisti (ovvero piccole sacche piene di liquido) nelle vescicole; di una infiammazione della ghiandola prostatica (prostatite).
Ancora, soprattutto nei soggetti più anziani, si può anche trattare di ipertrofia prostatica benigna, ovvero di un ingrossamento della ghiandola prostatica. Infine, tra le cause più comuni, annoveriamo anche, come già accennato, i postumi di una biopsia prostatica, che per la loro stessa natura (l’inserimento di un ago nella prostata per prelevare un campione di sangue) possano portare a delle perdite di sangue ed emissione di sperma rosato.
Un po’ meno comuni, invece, sono le seguenti cause: infezioni di tipo sessuale, ipertensione arteriosa, un generale disordine della coagulazione del sangue, un fenomeno cancerogeno, relativo in particolare a testicolo, prostata e vescica. Rispetto alle cause citate precedentemente, che di solito non comportano particolari terapie, in questi ultimi casi le condizioni del paziente sono più gravi, e comportano la necessità di avere dei trattamenti specialistici.
I sintomi
Chiaramente, il primo sintomo è… l’emissione di sperma con sangue. A parte questa ovvia considerazione, alcuni sintomi possono portare dei dolori sia durante la minzione sia durante l’eiaculazione. Ancora, uno dei sintomi può essere la febbre, o anche del sangue nelle urine.
Potrebbe anche essere sufficiente fare una piccola segnalazione al medico, nel caso in cui si abbia meno di 40 anni e si tratti di un evento raro e non vi sono altri sintomi. Diversa è la situazione se si superano i 40 anni, e la presenza di tracce ematiche nello sperma è una condizione persistente e frequente, vi sono altri sintomi, come quelli citati poco più su. A questi, poi, va aggiunta anche la storia medica del paziente: se si ha già avuto un cancro o delle malformazioni del sistema genitale, allora è il caso di fare dei controlli più approfonditi.
Sangue nello sperma: diagnosi e cure
Il medico, per capire di cosa si tratta, vi domanderà se si tratta di una eiaculazione con grande quantità di sangue (lo capirete dal colorito maggiormente rosso dello sperma), se è un evento isolato o frequente, se è continuo, e vi domanderà anche i possibili sintomi che possono aver portato a questa condizione.
Il medico, a questo punto, vi farà un esame completo dei genitali e della prostata, oltre che un prelievo di un campione di sperma e di urina. Il medico da consultare, nel caso si voglia una consulenza specialistica, è l’urologo, nel caso in cui si tratti di una infezione del tratto urinario.
La cura, poi, sarà ovviamente correlata alla diagnosi che vi è stata fatta. Nella maggior parte dei casi, come detto, non sarà necessaria alcuna terapia. Ma, se ad esempio si tratta di una infezione, allora potrebbe rendersi necessaria l’assunzione di antibiotici oppure, se si tratta di una cisti, il drenaggio con l’ago. Casi più gravi, ovviamente, verranno trattati in maniera diversa, ma per quello dovrete consultare uno specialista.
In ogni caso, se la causa è una infezione prostatica o urinaria, può rivelarsi utile l’assunzione di alcuni analgesici come Ibuprofene o Naproxene, o ancora avere una abbondante idratazione bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno (consiglio valido anche senza alcuna patologia!), e infine il consumo di alimenti ricchi di fibre, per favorire la defecazione.